IL PRESIDENTE MALFATTI APRE ALLA CULTURA E DA IL BENVENUTO AL PROF. TRESCA

di

tresca

La Giò Volley incentrata prima sullo “Sport” e poi nello “Spettacolo” oggi allarga i propri orizzonti alla “Cultura”, riponendo l’attenzione sulla nuova materia dell’alimentazione”, perché un buon sportivo non è il frutto della sola ambizione e di allenamento, ma altresì di una corretta alimentazione e quindi del mangiare sano.

A fornire tutte le conoscenze sulla materia alla Giò Volley sarà il Professor Sergio Tresca, il quale vanta un prestigioso approfondimento della stessa: Laureato in Biologia, Socio della Società Italiana di Nutrizione Umana, iscritto all’Ordine Nazionale dei Biologi, Insegnante di Scienze presso il Liceo Classico e Scientifico di Sezze da più di 40 anni.

Negli ultimi 20 anni hanno destato la sua curiosità e pertanto se ne è spinto allo studio: le piante spontanee ed i frutti dimenticati. Da qui la sua passione per la Fitoalimurgia che può tradursi come: “l’arte di sfamarsi con le piante” su cui avremo molto da dire prossimamente.

La Giò Volley si affaccia dunque alla conoscenza di questo nuovo mondo guidata dal Professor Tresca il quale ci porterà a vivere momenti conviviali, organizzare serate a tema, in costume dell’epoca al fine di rivisitare momenti del passato ed assaporare specialità uniche dai sapori inconfondibili.

Vi aggiorneremo sui Nostri prossimi eventi a cui saremo lieti di invitarVi a partecipare.

Il Presidente

Claudio Malfatti

   

LA FITOALIMURGIA  E  LA CORRETTA  ALIMENTAZIONE   A CURA DEL PROF. TRESCA

Nel passato,specialmente la nostra penisola, è stata soggetta ciclicamente a carestie,guerre, fame…esponendo le classi più povere ad una vita di indigenza cronica. Alcuni studiosi(Giovanni Targioni Tozzetti nel sec.XVIII e Oreste Mattirolo nel secolo scorso)hanno iniziato ad esaminare tutte quelle erbe spontanee e frutti  selvatici commestibili che avrebbero potuto sfamare,in quei periodi estremamente critici,le popolazioni in difficoltà.

Fu  così che nacque quella branca della botanica che prese  il nome di FITOALIMURGIA (dal greco phyton=pianta e   àlimos=che sfama)che si può tradurre:l’arte di sfamarsi con le piante e frutti selvatici. Cosa ha a che vedere  la fitoalimurgia con la corretta alimentazione? I motivi  sono vari e cercherò di esporli sinteticamente:

Motivazione storica. Fino a non più di 60 anni fa  ,era sconosciuto il negozio del fruttivendolo,esisteva,in ogni paese la Piazza delle erbe dove i contadini portavano i loro prodotti in vendita e queste erbe e frutti  erano ben conosciuti sia da chi vendeva che da chi comprava. La conoscenza(e quindi la raccolta) di tali piante si basava su una tradizione orale dove i “grandi” insegnavano ai loro figli ,nipoti.
-i vari trucchi per saper distinguere ciò che era commestibile da ciò che poteva essere tossico se non  addirittura velenoso.

Ormai  tale patrimonio conservato nelle menti di pochi anziani e qualcuno ha affermato che, quando queste persone moriranno,è come se avessimo bruciato intere biblioteche. Si  presenta ,quindi ,la necessità di recuperare tali saperi.

M otivazione agricola. Dal punto di vista di molti ricercatori è su queste piante che si baserà l’ agricoltura del futuro perché:

1) Sono molto resistenti sia alle prolungate siccità estive,sia agli intensi freddi invernali

2)  Non hanno bisogno di irrigazione

3)  Crescono bene ,pur utilizzando i ridotti apporti nutritivi presenti nel terreno.

4)  I loro frutti(nespole,giuggiole,sorbe.
)  si conservano a lungo naturalmente

5)   Sono molto resistenti alle avversità batteriche e parassitarie

6)   Sono ben inseriti nell’ ambiente e quindi adatte ad una agricoltura ecosostenibile

Motivazione nutrizionale . Numerose università ,sia italiane che straniere,si stanno  interessando a questi prodotti ed hanno messo in evidenza qualità insospettabili in queste piante che qui sarebbe troppo lungo elencare ma che nelle prossime monografie possono essere messe in evidenza.

Motivazione commerciale . Sia le piante che i prodotti da loro derivati sono ancora poco conosciuti dal pubblico ma soprattutto dalla grande distribuzione;di conseguenza c’è un grande mercato potenziale dove poter inserire giovani, categorie svantaggiate,coop. In cerca di sbocchi lavorativi.

Ecco un breve elenco di queste piante.

Piante da frutto: corbezzolo corniolo carrubo giuggiolo melo cotogno melograno sambuco visciolo Erbe spontanee: amaranto piantaggine bardana portulaca papavero malva tarassaco borsa pastore   Di cui parleremo diffusamente e singolarmente in seguito.